Palazzo Mirto – Non c’è bisogno di una macchina del tempo per viaggiare nel passato. Esistono luoghi che narrano storie. Attraverso l’architettura, la decorazione, i mobili e gli oggetti ben conservati, possiamo scoprire come vivevano le persone privilegiate di altri tempi. Vivono meglio di una persona di classe media oggi? Ecco le nostre conclusioni dopo la nostra visita al Palazzo Mirto a Palermo.
Indice
Palazzo Mirto, una casa museo a Palermo
Dobbiamo ringraziare Maria Concetta Lanza Filangeri, l’ultima ereditiera di una delle più antiche famiglie aristocratiche della Sicilia, se oggi possiamo visitare il Palazzo Mirto e ammirarne i tesori.

Nel 1982, Maria Concetta donò il suo imponente palazzo alla Regione Siciliana, con tutti i suoi oggetti d’arte e tesori inclusi. Il suo obiettivo era farli ammirare dai visitatori di Palermo, proprio come fece Anna Maria Luisa de’ Medici nel 1737, donando la sua eredità allo stato della Toscana.
La storia del Palazzo Mirto
Il Palazzo Mirto appartenne alla più importante famiglia normanna della Sicilia.
La struttura più antica dell’edificio risale al XIII secolo, ma il palazzo ha subito una serie di ristrutturazioni e oggi vediamo principalmente lo stile desiderato dal principe Bernando Filangeri del 1793, con due facciate sulla via Lungarini e sulla via Merlo e un grande portale di ingresso, con due vasi ornamentali e un imponente stemma di famiglia in pietra.
Al piano terra è possibile visitare le cucine dove venivano preparati i banchetti.

Il Monsu’ (dal francese, monsieur) era lo chef delle famiglie aristocratiche ed era molto ben retribuito e conteso dalle famiglie nobili dell’isola. Il suo compito era preparare menù sofisticati per impressionare i visitatori e gli ospiti.
I banchetti preparati al piano terra venivano serviti al primo piano.
Mentre gli ospiti venivano accolti al primo piano, alla fine della scalinata, da una sorta di Maitre (vedi foto sotto con la divisa blu), i camerieri in giallo portavano i vassoi per una stretta scalinata che andava dalla cucina direttamente alla sala dei banchetti.


Nonostante l’eleganza degli abiti dei servitori, è stato inevitabile riflettere su quanto dovevano soffrire il caldo, avvolti in tali pesanti vesti durante l’afosa estate siciliana.
Abbiamo anche potuto ammirare una grande collezione di porcellane dipinte a mano, ognuna diversa dall’altra. Bellissime e sofisticate. Immagina se il cameriere rompesse alcuni per un incidente, cosa sarebbe successo?

Non molto lontano dalla sala dei banchetti, uno degli angoli che più suscita curiosità e attenzione dei visitatori: il passaggio segreto.
Nella piccola sala di “Diana”, dietro la statua di Apollo, c’era un passaggio segreto. Si dice che qui si nascondessero i servitori del principe per ascoltare le conversazioni dei visitatori. Quando dicono “le pareti hanno orecchie…”

Nell’edificio è anche possibile visitare molte altre sale affascinanti come una sala da tè orientale, la sala del trono con vari lampadari di cristallo, specchi e arazzi.
Il secondo piano è meno imponente, ma anche interessante. Qui si trova una camera da letto con pavimento in maiolica (e accanto al letto un orinale).

Scendendo verso l’uscita, al piano terra, ci siamo fermati ad ammirare un’ala dedicata ai cavalli e un’altra con un garage di auto d’epoca.

Indirizzo Palazzo Mirto
Museo di Palazzo Mirto – Palermo, Via Merlo 2
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Orari di apertura
Il Palazzo Mirto è aperto al pubblico:
Da martedì a sabato dalle 09:00 alle 19:00
Domenica dalle 09:00 alle 13:00 Chiuso il lunedì.
Per ulteriori informazioni, si prega di contattare il numero +39 091.7783343 o visitare la pagina Facebook ufficiale.
Biglietti
I biglietti possono essere acquistati direttamente all’ingresso dell’edificio.
Costi:
Adulti: Euro 6,00
Minori di 18 anni: ingresso gratuito
L’ingresso è gratuito la prima domenica di ogni mese.
Suggerimento: dopo la visita al Palazzo Mirto, potete approfittare per visitare la Villa Garibaldi, che si trova nelle vicinanze!
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